Abbiamo intervistato gli Stormwolf per voi! La heavy metal band italiana ha inciso un disco di tutto rispetto come "Voyager", e quindi non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione per porre loro qualche domanda.
(Rispondono Dave Passarelli, Chitarra e Tiziana Cotella, Batteria)
01. Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori.
Dave: Siamo gli Stormwolf, heavy metal band ligure attiva da oltre dieci anni. La band è nata per volontà soprattutto di Francesco, con l’intenzione di dare sfogo alla sua vena creativa dando vita ad un sound classicamente heavy metal “anni ‘80” ma allo stesso tempo fresco ed attuale. La svolta è arrivata quando Francesco è entrato in contatto con Elena (la nostra prima cantante) che ha fatto scattare l’idea di un progetto con voce femminile. Da lì le cose si sono poi evolute con la creazione di un progetto ed una band vera e propria, il che è ovviamente funzionale al dare continuità al progetto stesso. La cosa importante e non scontata è che tra di noi c’è un buon amalgama e la voglia di divertirsi!
02. Cosa significa esattamente il monicker della vostra band?
Titti: Stormwolf è un semplice accostamento di due parole che evocano il senso e, per dirlo in termini giovanili, le "vibes" del progetto. Si cercava qualcosa di immediato, un po' misterioso ma diretto, così abbiamo pensato che questo nome facesse al caso nostro: potenti, devastanti e dinamici come la tempesta - storm - ma al contempo eleganti, fieri e sfuggenti come i lupi - wolf. Speriamo e ci impegnamo affinchè la nostra musica possa trasmettere queste emozioni.
03. "Voyager" è il vostro ultimo album. Parliamone.
Dave: La gestazione di Voyager non è stata immediata perché durante il periodo intercorso dalla pubblicazione del nostro primo album (Howling Wrath) vi sono state alcune circostanze anche inaspettate che ognuno di noi a suo modo si è trovato ad affrontare, sia in positivo che in negativo. Questo ci ha portati ad incontrarci fisicamente un po' meno rispetto al passato, per cui abbiamo giocoforza ripensato al modo in cui interagire tra di noi, e credo che ciò abbia influenzato soprattutto la parte lirica dell’album che, pur non essendo un concept in senso stretto, è attraversato dal tema del viaggio in svariati aspetti, sia che si tratti di un viaggio fisico che un viaggio “mentale” o di evoluzione interiore. A livello musicale, secondo me rappresenta un passo avanti rispetto al disco precedente perché pur avendo ben saldi i nostri capisaldi nell’ heavy metal tradizionale (il power tedesco ed americano, l’hard rock e l’hair metal) ha delle stratificazioni ed influenze che non erano presenti prima e che arricchiscono il tessuto delle canzoni. Come elemento di continuità ed evoluzione secondo me è importante sottolineare anche la collaboriazione con Nadir: se per il disco precedente ci eravamo limitati alla registrazione di qualche brano e basta, questa volta non solo abbiamo registrato l’intero disco presso i loro studi, ma anche di di affidarci a loro come etichetta discografica. Conoscendo alcune persone come Tommy e Paul da anni, ci è sembrata una scelta naturale e siamo molto contenti di come stanno andando le cose con loro. Infine, io adoro letteralmente la copertina del disco!
04. Gli Stormwolf sono in giro da un po' di anni. Potete fare un bilancio di questi primi anni di carriera?
Titti: Si può dire al contempo turbolenti ma pieni di sorprese. La formazione è cambiata più volte nel tempo, tra persone che entravano e quelle che uscivano, ma nonostante ciò siamo sempre riusciti a trovarci con lo spirito giusto e la voglia di fare musica insieme. Le date che abbiamo fatto, unitamente alle altre esperienze come videoclip, shooting, pranzi epici di acciughe fritte e pansoti (ah, questo non rientra nell'attività di band? Ops) sono state fonte di tanto divertimento e ricordi che ci portiamo nel cuore; le nostre vite differenti ci portano a non avere scadenze fisse in saletta, ma questo aggiunge valore a quelle volte in cui ci troviamo. Insomma, alla fine siamo riusciti a mettere il nostro amore nella nostra musica, infatti, nonostante il nostro silenzio nella scena per 4 anni e la fatica del periodo covid, il disco nuovo sta andando bene e non c'è per noi soddisfazione più grande.
05. Cosa significa il titolo “Lepanto, 7th October 1571”?
Dave: È il nostro primo singolo e canzone apripista di Voyager, si riferisce ad una famosa battaglia navale combattuta dalle forze alleate cristiane contro la flotta musulmana dell’impero ottomano. E’ un episodio forse non dei più conosciuti ma in ogni caso importante (forse per noi genovesi ancora di più visto che tra le forze alleate cristiane vi erano anche quelle della Repubblica di Genova). Il testo descrive essenzialmente l’esito della battaglia e mio parere è ben amalgamato con la parte musicale molto epica e che mostra tutto il nostro amore verso il power metal teutonico.
06. I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
Titti: Certo, i live show sono molto importanti perché è dove possiamo liberare noi stessi ed esprimerci nella dimensione in cui le parole non arrivano, mettiamo sempre tutto di noi quando suoniamo, e questo accade sempre, anche in saletta, perché la musica va celebrata sempre. Al momento non stiamo suonando molto, a causa delle difficoltà comportate dal periodo pandemico, ai cambi di formazione nello stesso arco temporale e alle nostre vite disparate, ma contiamo di tornare live quando ce ne sarà occasione!
07. Dividereste almeno una volta il palco con chi?
Dave: premesso che abbiamo avuto modo di dividere il palco gia con ottime band, piu o meno conosciute, da un punto di vista di obiettivo (o forse meglio dire “sogno ad occhi aperti”) credo che suonare assieme a dei mostri sacri come gli Iron Maiden sia qualcosa che renderebbe enormemente felice ed entusiasta ognuno di noi! Detto questo sarebbe anche interessante capire come potrebbe funzionare l’interazione con qualche personaggio totalmente estraneo alla scena heavy metal, chissà!
08. Come nasce un vostro brano di solito?
Titti: Solitamente, l'ideatore del progetto, il nostro mitico chitarrista Francesco Natale, ci porta dei riff pazzi e spesso in 6 quarti, su cui chiede di mettere un groove in 4 quarti, un basso in 3, una melodia free jazz e alla fine magicamente funziona! Hahaha a parte gli scherzi, Francesco porta le sue idee e poi chiede di metterci del nostro. Ci lascia molto liberi di sperimentare, come si può sentire nell'ultimo disco, l'importante è che alla fine siamo tutti soddisfatti del risultato. I brani vengono assemblati in saletta, un riff dopo l'altro, tra suggerimenti delle idee di ciascuno e arrangiamenti avvenuti per caso, quando abbiamo l'idea proviamo a suonarci su senza troppi pensieri, andando a loop, così da poter provare variazioni e arrivare ad una quadra che ci convince. Quando la struttura è completa, per ultima viene aggiunta la voce e il testo.
09. Ok ragazzi, abbiamo finito. Concludete come volete!
Dave: Innanzitutto grazie a Crepe Sonore per lo spazio dedicatoci, e a voi lettori per aver letto questa intervista, andate a sentire i nostri brani sulle varie piattaforme e sentiteli almeno qualche volta per farli vostri, non ve ne pentirete! Se amate l’heavy metal non potrete non amare gli Stormwolf!
Titti: Grazie mille, rock n roll never dies!Links:
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