Intervista agli HOLY SHIRE


Gli Holy Shire col loro terzo album, "Invincible" hanno raggiunto livelli qualitativi notevoli, sono cresciuti molto sotto ogni aspetto e questo si traduce in un symphonic metal molto particolare, che incorpora influenze anche folk e strumenti a fiato. Ne parliamo con Stefano Zuccala, chitarrista della band!

1 - Ciao e benvenuti! Presentate il vostro nuovo album, spiegandoci anche cosa significa il monicker Holy Shire e un titolo come “Invincible”!
Stefano (Chitarra): Ciao e grazie per averci ospitati! "Invincible" è il nostro album più maturo e rappresenta perfettamente la nostra evoluzione musicale. Il titolo esprime la forza, la resistenza e la voglia di continuare a creare musica anche dopo anni di sfide, cambi di formazione e un periodo storico complicato. Quanto al nome “Holy Shire”, nasce dalla fusione di “Holy”, che richiama la dimensione epica della nostra musica, e “Shire”, ispirato al mondo fantasy di Tolkien, che rappresenta il lato narrativo, avventuroso e letterario che fa parte del nostro DNA fin dall’inizio.

2 - Prima di dar vita agli Holy Shire, avevate avuto altre esperienze musicali?
Stefano (Chitarra): Sì, assolutamente. Ognuno di noi ha avuto esperienze precedenti in altre band o progetti musicali, in generi anche molto diversi tra loro, dal metal classico al prog fino a contaminazioni folk. Questo background eterogeneo è uno dei motivi per cui il sound degli Holy Shire è così ricco e variegato. Personalmente, prima di entrare negli Holy Shire, avevo già militato in band orientate verso l’epic e il power metal, così come in band alternative rock.

3 - Come sta andando “Invincible” a livello di pareri del pubblico?
Stefano (Chitarra): Siamo davvero soddisfatti! "Invincible" è stato accolto benissimo, sia dai nostri ascoltatori storici, sia da chi ci ha scoperto con questo album. I singoli "M9" e "The Seduction of Hollowness" hanno avuto un ottimo riscontro, sia come pezzi che a livello di video, e durante i live la risposta è stata sempre intensa. Per noi vedere il pubblico coinvolto dai nuovi brani è la più grande ricompensa.

4 - Come definireste lo stile musicale che proponete?
Stefano (Chitarra): Proponiamo un mix di symphonic metal e power metal, arricchito da elementi folk e orchestrali. Amiamo unire la potenza tipica del metal a un’immaginazione epica e cinematografica, grazie anche al flauto traverso di Kima e alla contrapposizione vocale tra Erika e Julie. La narrazione e l’atmosfera fantasy sono parti integranti della nostra proposta musicale.


5 - Parliamo un po’ dei testi di questo album.
Stefano (Chitarra): I testi di "Invincible" viaggiano tra il fantasy, la mitologia e temi più personali. M9 racconta la figura potente e tragica di Medusa, The Seduction of Hollowness si ispira al Signore degli Anello, e tratta di Vermilinguo e del sortilegio che colpisce Re Theoden; Waves of Misery, nostro prossimo singolo, trae la propria origine dal racconto originale de La Sirenetta di Andersen. È un brano scuro, intenso, e il testo ci porta nella mente della protagonista stessa e nelle sue sofferenze.

6 - Pensate che il vostro sound cambierà molto in futuro o seguirete le coordinate tracciate da questo album?
"Invincible" rappresenta sia un punto di arrivo che un punto di partenza. Siamo sempre alla ricerca di nuove sfumature da inserire nella nostra musica e continueremo sicuramente a mantenere la forte componente epica e sinfonica. Non escludiamo di spingerci ancora oltre, esplorando nuove dinamiche tra orchestrazioni, riff più incisivi e intrecci vocali più complessi.

7 - Qual è, secondo voi, un vostro tipico ascoltatore?
Il nostro ascoltatore ideale è qualcuno che ama perdersi nella musica e nelle storie che raccontiamo. Chi cerca non solo un suono potente, ma anche un viaggio emotivo e fantastico. I nostri ascoltatori spesso sono persone che apprezzano già il fantasy, la mitologia, le atmosfere cinematografiche, e che danno grande valore ai testi e alla costruzione dell’atmosfera.

8 - Quali sono le vostre influenze musicali e che peso hanno nella vostra musica?
Le nostre influenze principali sono band come Epica e Blind Guardian, ma anche compositori di colonne sonore come Howard Shore e Hans Zimmer. Il loro approccio maestoso e narrativo ha influenzato profondamente il nostro modo di scrivere musica. Ognuno di noi, poi, porta anche qualcosa di personale: ad esempio, l’eleganza del flauto di Kima, le voci di Erika e Julie che alternano potenza e dolcezza, gli intrecci di chitarre che creiamo Mattia ed io.

9 - Suonate molto dal vivo e cosa volete trasmettere al pubblico?
Suonare live per noi è fondamentale, e non è mai abbastanza. È il momento in cui tutta l’energia della band esplode e in cui possiamo coinvolgere direttamente il pubblico nel nostro mondo. Vogliamo trasmettere emozione, forza, sogno. Ogni concerto per noi è come raccontare una storia dal vivo, con l’obiettivo di far sentire ogni ascoltatore parte di quell’avventura.

10 - Ultime parole libere. Grazie di essere stati con noi. Un saluto!
Grazie davvero a voi per lo spazio! Invitiamo tutti gli amanti della musica epica a scoprire Invincible, e soprattutto a venirci a trovare ai prossimi concerti. Il 01 Maggio saremo al Rock N Roll di Milano come headliner di un festival indoor; e poi il 22,23 e 24 Maggio saremo in scena con Labyrinth, Iron Savior e DragonHammer a Roma, Reggio Emilia e Paderno (Mi). Vi aspettiamo sotto il palco!


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