Intervista: NODE



I Node sono in giro da trent'anni, hanno sempre sfornato album di qualità e anche in sede live non si sono mai fermato. Si può dire che tengano alto il vessillo del metal estremo italiano, e dopo tutto questo tempo hanno ancora voglia di spaccare e stupire, come dimostra il loro ultimo album "Canto VII", davvero riuscito. Lasciamo la parola al bassista Gary D'eramo!

01. Ciao Gary, presenta i Node ai nostri lettori, con una breve biografia dagli inizi ad oggi!
Ciao amici di Crepe Sonore!!! I Node esistono dal 1994, e proprio l’anno scorso abbiamo festeggiato i 30 anni di attività, un percorso lastricato di soddisfazioni, insuccessi, voli ad alta quota e cadute rovinose il tutto alimentato dalla passione quella vera che non ti fa guardare in faccia a niente e a nessuno. Abbiamo calcato palchi importanti come il Gods of Metal nel 2002 e il tour dei Lacuna Coil nel 2006 così come abbiamo suonato davanti a due persone o addirittura davanti alle band che suonavano con noi come pubblico e viceversa, ma tutto sempre fatto con lo stesso entusiasmo e la stessa gioia. E’ la gioia e l’amore per ciò che fai che ti porta lontano e per lontano non intendo il successo o la fama ma il crescere come persone serene, felici per ciò che fanno e prive di frustrazioni . E con questo stato d’animo andremo avanti fino a che ci verranno meno le forze. Tutte queste sensazioni insieme alla nostra storia potete trovarlo nella nostra Biografia ufficiale "As Book Kills" scritta da Massimo Villa che ha curato anche le biografie di Sadist Necrodeath ed Extrema ed edita per Arcana Edizioni.

02. Cosa significa esattamente il monicker della band?
Node è un termine informatico .Il “ Node” in una rete si riferisce a qualsiasi dispositivo fisico in grado di inviare, ricevere o inoltrare dati. In passato e’ stato identificato anche come il ponte di congiunzione tra la macchina e il mondo esterno e Steve Minelli il nostro fondatore 31 anni fa lo scelse proprio come nome della band per questa caratteristica, sfruttando una sua visione cibernetica e fantascientifica. I testi in quel periodo infatti trattavano proprio del rapporto tra l’uomo e la tecnologia.

03. "Canto VII" è il vostro ultimo album. Parliamone.
"Canto VII" è il settimo album dei Node, un album che vede l’ingresso di Dave Arri come nuovo cantante e il ritorno della formazione a 4 con una sola chitarra come agli esordi nel lontano 1994. Edito per Nadir Music nell’aprile del 2024 è un album che è stato partorito con tantissima sofferenza a distanza di 8 anni dal precedente Cowards Empire. In questi otto anni abbiamo subito dei colpi abbastanza pesanti dalla sorte (covid compreso) che però non ci hanno fermato anzi ci hanno dato nuova linfa vitale. Come già detto Il disco à stato pubblicato da Nadir Music e prodotto da Andrea Seveso, il mastering è invece stato curato da Niels Nielsen tastierista degli In Flames. Copertina e artwork sono invece opera di Paolo Puppo designer e chitarrista dei Will O Wisp. "Canto VII" è stato ottimamente recensito nella maggior parte dei casi ed è stato giudicato come il nostro miglior lavoro di sempre e la cosa ci rende molto orgogliosi.

04. I Node sono un'istituzione del metal estremo italiano. Cosa pensate di poter raggiungere ancora, dopo trent'anni di carriera?
Il nostro più grande obiettivo è rimanere nella scena ancora per molto tempo continuando a divertirci. La peculiarità’ maggiore di questi primi 30 anni è sempre stata il volersi divertire cercando di migliorare sotto tutti gli aspetti, sia umani che musicali e professionali. Come ho ribadito in altre sedi quello che veramente conta è lo spirito del divertimento e del benessere perchè senza di esso, senza il poter staccare la testa dai problemi , il fare musica deve principalmente fare stare bene te, chi suona con te insieme a chi ti ascolta e chi ti segue.


05. Cosa significa il titolo "Canto VII"?
"Canto VII" è un concept basato sulla similitudine tra la società odierna e il settimo canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri , nato da una mia analisi profonda della nostra società’ soggiogata dalla moderna tecnologia di “ comunicazione” che ci tiene sotto controllo e ci detta le direzioni da seguire, i comportamenti da adottare, a discapito della spontaneità’ suggerita dal nostro istinto di esseri umani, costringendoci a correre come dei pazzi in una società che non ti da’ nè tempo per riflettere nè di fermarsi. Una società malata di egocentrismo dove il primeggiare e vincere a tutti i costi è la priorità assoluta. Un vero e proprio modus vivendi che da’ precedenza e valore assoluto all’ostentazione del denaro e del benessere. Il quarto girone infernale nella Divina Commedia è proprio quello degli avari e dei prodighi oltre che quello degli iracondi e parlando proprio di ira invece , se apriamo gli occhi e ci guardiamo intorno, esistono scontri all’interno di qualsiasi contesto invece che dialogo e confronto. Tutti pretendono la ragione tutti vogliono l’ultima parola ad ogni costo , risultato dell’allontanamento di ognuno di noi da quella forma di confronto fatta di sguardi, di toni di voce, di contatto umano. Ogni giorno ci svegliamo e ci abbandoniamo serenamente a un inferno addolcito da prodigi tecnologici sempre nuovi che hanno brutalmente svuotato le coscienze dalla nostra essenza di esseri viventi ed intelligenti, svuotate dall’empatia, dalla compassione ma soprattutto dal dialogo, quello sano, quello che ci aiuta a crescere insieme a quella umiltà di imparare sempre qualcosa di nuovo da chi abbiamo davanti e viceversa facendoci perdere quell’impareggiabile vantaggio di potersi arricchire sempre di qualcosa di nuovo. Un vero e proprio inferno sulla terra, edulcorato da prodigi tecnologici identificati da noi come veri e propri demoni che ci dominano e ci controllano .

06. I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
Il palco è la maggiore espressione di un artista, soprattutto nel nostro genere. Credo che l’energia che riesci a sprigionare sul palco non abbia rivali soprattutto perchè trattasi di una energia condivisa e restituita a chi sta di fronte. E’ un dare e ricevere immediato di carica , adrenalina ed energia positiva. Sono caratteristiche che in sede live sono amplificate all’ennesima potenza rispetto ad un album, senza contare che la componente “ selvaggia” in un concerto ti fa sentire veramente bene e completo, una forma di sfogo liberatorio della bestia che abbiamo dentro, una bestia che in fase di composizione e registrazione in studio deve stare buona e per certi versi agire razionalmente per ottenere il meglio. Per questo preferiamo di gran lunga il concerto, proprio perchè ci da’ la possibilità ancora di più di essere noi stessi e tirare fuori tutto. Il 2024 è stato l’anno del nostro 30esimo anniversario e stiamo girando l’ Italia con uno special show nel quale la scaletta è incentrata sia sui brani di "Canto VII" sia quelli che hanno contraddistinto tutto il periodo della nostra attività, abbiamo già suonato a Erba, Varese Vicenza e Torino. Ad Aprile scenderemo a Frosinone e Foggia e man mano si aggiungeranno altre date ancora. La risposta del pubblico è stata veramente fantastica fino ad ora sia come numeri sia come entusiasmo, speriamo si vada avanti così .

07. Dividereste almeno una volta il palco con chi?
Diciamo che visto che in questi 30 anni abbiamo avuto la fortuna di suonare con i Death di Chuck Schuldiner nel 1995 , poi con Slayer, Carcass, Anthrax, Kreator, Fear Factory, Sodom, Destruction, Napalm Death, e anche con il Metal God Rob Halford. Beh, anche una data con Metallica e Megadeth non la disdegneremmo dai.

08. Come nasce un vostro brano di solito?
Io e Gabriele forniamo il pezzo già’ finito con le batterie midi e vari arrangiamenti, poi si sistemano e si arrangiano ulteriormente tutti insieme fino a raggiungere un risultato finale che soddisfi tutti. La procedura iniziale è molto immediata, è quando ci si sbizzarrisce a trovare soluzioni alternative e arrangiamenti che si impiega un po’ più’ di tempo, perchè poi creatività’ e divertimento s prendono il sopravvento . Non c’è mai stato un “ecco adesso facciamo un album fatto così” e si facevano i pezzi seguendo una linea di base. Si arriva con delle idee e si sviluppano tutti insieme fino a raggiungere la soddisfazione generale. Tutto si è sempre svolto divertendosi ed esplorando i propri gusti e le proprie attitudini musicali senza partito preso o cercando di prevaricare l’uno sull’altro in termini di composizione o stilistici. Ci sono altre tre persone insieme a me che hanno messo sul tavolo diverse influenze e attitudini molto più’ tecniche e ricercate alle quali ho unito anche le mie. Tutto è nato per una naturale osmosi che ha seguito un percorso molto stimolante e divertente.

09. Ok ragazzi, abbiamo finito. Concludete come volete!
Grazie per averci dato questo spazio e per questa bella chiacchierata!!! Invitiamo voi tutti ad un nostro show e speriamo di vederci presto on the road!!! Ciao a tutti e Stay Metal!!!


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