NODE "Canto VII" (Recensione)

Full-length, Nadir Music
(2024)

Super ritorno per i Node! La formazione italiana, dopo tre decenni e dopo sette full-length ha ancora odio in canna e se possibile cerca ancora di migliorarsi sotto diversi aspetti. Da qualsiasi angolazione si esamini questo "Canto VII" non si possono trovare difetti, lo diciamo con una sicurezza impavida. Un disco che ti stritola col suo death metal melodico, tecnico, perfido, maligno. Dopo una intro cupa e sinistra ("Pape Sátan") parte "Enter The Void", e già sono mazzate, ma quando successivamente iniziap "The Sacred Theather of Nothingness" la band raggiunge già vette di qualità e di intransigenza sonora incredibili.

Non da sottovalutare la produzione che cerca di far emergere i suoni come fossero stati forgiati nell'Inferno dantesco che rimanda direttamente al titolo dell'album. Tutto suona pieno e organico, Le chitarre sono enormi e la batteria è una esplosione di colpi da conflitto mondiale. Non ci credete? Allora proseguite e provate a resistere a un pezzo come "The Wolves of Yalta", che tra l'altro inaugura per bene un uso dei synth che saranno presenti poi in diversi punti nell'album, atti a sottolineare momenti più claustrofobici ma al tempo stesso melodici. La voce di Davide “Dave” Arri è pienamente calata in questa coltre oscura, il suo scream è cattivo e penetrante e non lascia di certo indifferenti...

L'album non ha un solo episodio che potremmo definire "filler". Questo disco fosse uscito negli anni Novanta se la sarebbe giocata con dischi incredibili dell'epoca, come "Demanufacture" dei Fear Factory, "Heartwork" dei Carcass o "Slaughter of the Soul" degli At The Gates. Non abbiamo citato questi album e questi gruppi a caso, perchè volendo proprio spiegare il sound proposto in questo "Canto VII", potremmo andare tranquillamente andare a parare dalle parti di quei dischi seminali e favolosi. Bisogna aggiungere poco a quanto già scritto, perchè la seconda parte del disco è valida quanto la prima, ed è conclusa omaggiando i Sepultura con una buona cover molto personalizzata del classico "Territory". E già la sola "Resign Yourself" vale da sola l'acquisto del disco. Potentissima.

Se amate il metal estremo, il death melodico e il thrash metal più modermo e tecnico, dovete comprare questo album. Punto.

By Redazione

Tracklist:
1. Pape Sátan 
2. Enter the Void 
3. The Sacred Theather of Nothingness 
4. The Wolves of Yalta 
5. IGod 
6. Life on Display 
7. Resign Yourself 
8. The Cage 
9. Moan of Pleasure 
10. Territory (Sepultura cover)

Line-up:
Gary D'Eramo - Bass
Pietro Battanta - Drums
Gabriele Ghezzi - Guitars
Davide “Dave” Arri - Vocals

Web:
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