Intervista ai BLACK PROPAGANDA


Addentriamoci nell'universo dei Black Propaganda, una delle realtà thrash più violente e allo stesso tempo valide dell'Italia estrema. Abbiamo chiacchierato con Eric (batteria) e Paolo Tabacchetti (voce) soprattutto del loro ritorno discografico sotto forma di ep, intitolato "Modern Prometheus".

01. Ciao ragazzi e benvenuti su Crepe Sonore. Presentatevi ai nostri lettori.
Eric: Ciao a tutti e grazie per lo spazio che ci avete concesso. Siamo i Black Propaganda, veniamo da Torino e facciamo thrash metal dal 2007, anno nel quale io (alla batteria) e Jan (alla chitarra) abbiamo fondato il gruppo. Abbiamo all'attivo due album più un EP uscito quest'anno, siamo andati in tour due volte in Ucraina e una volta in Russia (oltre a vari tour italiani), inoltre abbiamo avuto l'onore di condividere il palco con grandi gruppi come Sepultura, Destrage, Dark Lunacy e molti altri.

02. Cosa significa esattamente il monicker della vostra band?
Eric: La Black Propaganda è la propaganda nera che i regimi autoritari attuano con notizie false e positive al fine di tenere sotto controllo la popolazione. Qualcosa che accade ancora oggi ai giorni nostri e pertanto ci è sembrato un ottimo anello di congiunzione tra il passato e il presente, nonché un'amara rappresentazione della crudeltà dell'animo umano.

03. "Modern Prometheus" è un prodotto che presenta un sound un po' più melodico rispetto ai vostri lavori passati, siete d'accordo?
Paolo: Modern Prometheus è la naturale evoluzione di un percorso musicale che ormai va avanti da diverso tempo. Il processo compositivo che ha portato alla stesura di questi quattro pezzi era già terminato alcuni anni fa e riflette la maturità musicale raggiunta dalla band. Sicuramente ci sono alcuni spunti più melodici, e mi riferisco in particolare al chorus di K 141, che rendono ancora più evidenti la brutalità e l’aggressività delle altre parti dei brani.

04. E' cambiato qualcosa rispetto al passato nel vostro metodo compositivo?
Eric: Non direi, nel nostro caso tutto nasce da un riff in quanto oltre a Jan sia Riccardo che Paolo sono degli ottimi chitarristi, pertanto i brani si sviluppano attorno a un'idea centrale che viene poi completata scambiandoci idee e pareri. La batteria viene strutturata in base all'intenzione che si vuole dare al pezzo, con tempi più veloci o più lenti, più semplici o più complessi a seconda di cosa suona meglio alle nostre orecchie. Infine una parte fondamentale sono i testi che per noi sono fondamentali e devono avere sempre qualcosa da dire.


05. Come definireste il sound dei Black Propaganda?
Eric: Crudo, con pochi fronzoli e con sonorità in your face. Puntiamo tutto sull'impatto nel suo insieme e ci teniamo a ribadire che per noi i testi sono molto importanti. Cerchiamo di trasmettere un messaggio e speriamo che oltre alla musica questi vengano recepiti dal nostro pubblico.

06. Cosa avete fatto in questi dieci anni di assenza discografica e come mai questo lungo lasso di tempo prima del vostro ritorno sotto forma di ep?
Eric: Abbiamo avuto innanzitutto alcuni cambi di formazione prima di trovare l'attuale della quale siamo molto soddisfatti. Poi è arrivato il Covid e quello ha spostato i piani in avanti, nel bene e nel male. Speriamo di essere più costanti in futuro e di riuscire a comporre brani ancora più incisivi dei precedenti.

07. I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
Eric: I live sono importantissimi per noi. A chi viene ai nostri live vogliamo trasmettere grinta, una rabbia positiva nonché una valvola di sfogo contro questa società che a volte ci spinge a reprimere chi siamo e quello che vogliamo. Noi stessi quando saliamo sul palco vogliamo divertirci ma al tempo stesso sfogarci per tutto ciò che viviamo ogni giorno. Abbiamo alcuni live in programma per il mese di novembre e stiamo cercando di lavorare per trovare nuove date.

08. Dividereste almeno una volta il palco con chi?
Paolo: domanda difficilissima!! Visto il genere che suoniamo sarebbe stato figo condividere il palco con gli Slayer ma ci sono tantissime band con cui sarebbe bellissimo suonare…troppe per nominarle tutte!! E comunque sarebbe molto figo condividere il palco una volta con i Sadist…

09. Ragazzi abbiamo finito. Concludete come volete!
Paolo: grazie per l’intervista e per il vostro supporto alle realtà metal come la nostra! Speriamo di vederci presto in qualche situazione live e a tal proposito mi sento di dire a tutti: andate a vedere i concerti delle band locali! C’è sempre qualcosa di bello e di nuovo da ascoltare.


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