Intervista ai DYSMORFIC


Dopo aver recensito il loro ultimo mini cd, abbiamo scomodato il bassista e membro storico di questa realtà per scoprirla meglio. Loro si definiscono avant-grind e sono un duo composto da basso e batteria. Tutto molto intrigante. A Thomas la parola!
PS: QUI la nostra recensione del loro ultimo mini cd, "To Defy The Laws Of Grindcore"

01. Ciao Thomas e benvenuto su Crepe Sonore. Presenta i Dysmorfic ai nostri lettori.
Ciao e grazie mille per lo spazio che ci riservate sempre sulle vostre pagine web! sono Thomas, il bassista che insieme a Buccia, batteria, ha dato vita ai Dysmorfic nel lontano 1998. Abbiamo cominciato come trio grindcore per poi trovarci ad oggi, dopo tante esperienze, dischi, tour in mezzo mondo e cambiamenti, ad essere un duo avant-grind. Abbiamo appena fatto uscire due CD quasi in contemporanea: "FiInfest" split con i Glauco e "To Defy The Laws Of Grindcore" , in collaborazione con Cristiano Roversi, stimato musicista/produttore prog rock. 

02. Cosa significa esattamente il monicker della band?
Il nome viene da una malattia neurologica, il dismorfismo. Lo trovai scritto su un poster di una conferenza a riguardo nel reparto di neurologia dell'ospedale di Mantova, durante uno dei miei controlli per la forma di epilessia di cui soffro. Mi sembrava un bel nome per una band grind...

03. Sembra che la vostra evoluzione non si sia fermata e la vostra nuova musica uscita recentemente lo dimostra. Parliamone un po'.
Sì, hai perfettamente ragione. le sonorità prettamente grindcore le abbiamo, negli tempo ed in particolar modo negli ultimi 4/5 anni, via via mescolate con input totalmente differenti, a volte diametralmente opposti, come certo progressive o jazz/fusion. Il risultato si comincia a sentire bene già dal MCD "Movements" del 2022, fino ad arrivare alle ultime uscite del mese scorso. In particolare il MCD "To Defy..." è stato curato da Cristiano Roversi che ha preso i 4 pezzi dello split con i Glauco e li ha remixati e riarrangiati in chiave prog suonando strumenti come il mellotron, l'organo e le tastiere. 

04. Come mai avete abolito la voce dalla vostra proposta musicale? 
E' cominciato quando stavamo componendo per il MCD "Movements", durante il lockdown. Ho cominciato a studiare il basso in modo serio e le nuove idee non avevano bisogno della voce, perché già molto espressive (oltre che più complicate del solito). Durante i concerti eseguiamo ancora qualche pezzo vecchio cantato che non sfigura con il nuovo materiale, quindi siamo molto contenti. Quando abbiamo continuato a lavorare a nuove idee per gli ultimi CD siamo andati avanti con naturalezza per la via strumentale e direi che la nostra vena espressiva odierna è completa così. 


05. Avete coniato voi la definizione avant-grind? E come mai amate definirvi così?
Hahah, no, il termine "avant-grind" lo ha coniato un nostro amico di Bologna. Effettivamente calza bene con la nostra proposta musicale, che unisce il classico tiro grindcore con certe strutture e progressioni più d'avanguardia o progressive, quindi ci siamo messi a usarlo sempre. 

05. I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
Durante l'estate ci siamo fermati con i concerti (come ogni anno d'altronde) ed intanto sono usciti i due CD. Abbiamo tenuto una buona media di concerti durante gli anni, ci piace molto suonare e conoscere persone e culture diverse in giro. Ovviamente l'adrenalina del concerto è una parte molto importante, così come la condivisione di certi ideali con i posti che ci ospitano (tutti o quasi legati al mondo DIY hardcore punk, che è quello dove siamo nati e contenti di stare), ma una grossa fetta la fa anche la conoscenza di persone, posti e culture diverse. 

06. Dividereste almeno una volta il palco con chi?
in più di 25 anni abbiamo suonato con tantissimi gruppi, anche di quelli di cui abbiamo i dischi a casa, quindi direi che vogliamo dividere il palco con le prossime bands che suoneranno con noi in futuro! 

07. Parliamo del vostro usuale processo compositivo.
Credo che sia molto semplice. Io porto qualche idea o giro di basso in sala prove e facciamo una jam. Buccia è bravo ad arrangiare questi riff e idee e dopo un po' la canzone prende forma. La proviamo e riproviamo finchè non ci convince ed il gioco è fatto. 

08. Abbiamo finito. Concludete come volete!
Grazie ancora per il supporto che ci date. Ringraziamo i lettori e chi ci segue. Chi non ci segue e ha voglia di scoprirci, non esiti a contattarci. Ci vediamo in giro!


Links:
Bandcamp
Facebook
Spotify

Commenti