Intervista agli ARTIFICIAL HEAVEN



Gli Artificial Heaven nascono da una realtà già abbastanza notta del panorama metal tricolore, ovvero i Witches Of Doom, ma stavolta ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso, molto più improntato sul dark rock e la new wave degli anni Ottanta. Risponde alle nostre domande Federico "Fed" Venditti, chitarrista. Se volete sapere cosa ne abbiamo pensato del loro debutto "Digital Dreams", che è anche un bellissimo concept album, collegatevi a questo link!

1 - Ciao, presenta gli Artificial Heaven con una breve biografia dagli inizi ad oggi!
Gli Artificial Heaven nascono dalle spoglie dei Witches Of Doom alla fine del 2021. Dopo aver suonato dieci anni con i Witches era giunto il momento di porre la parola fine e quindi ho pensato di mettere su una nuova band con un sound diametralmente diverso. Qui il metal è solo una delle influenze, noi suoniamo un mix di goth rock che abbraccia anche altri generi musicali tra cui il grunge o il post punk. Appena abbiamo iniziato a jammare insieme, abbiamo trovato subito il feeling giusto e così ci siamo messi a lavoro sul debutto. Secondo me è un buon biglietto da visita per chi non ci conosce affatto. Un anno fa siamo entrati negli Outer Sound studio di Peppe Orlando –ex Novembre- ed abbiamo inciso l’album nell’arco di qualche mese, poi abbiamo firmato con la My Kingdom ed eccoci qua…

2 - Parliamo di "Digital Dreams" in generale, presentalo ai nostri lettori!
Digital Dreams è un concept album basato sull’abuso dei social e più in generale sulla rivoluzione digitale che da qualche anno ci ha travolto, in molti casi stravolgendo le nostre vite. I brani non sono legati uno all’altro come in un classico concept, ma comunque hanno un filo conduttore che li unisce: una collettività schiava dei mezzi di socializzazione. Per la prima volta nella storia dell’umanità siamo degli schiavi che non si ribellano alla loro condizione. Un po’ come descritto nel classico di Aldous Huxley Il Mondo Nuovo.

3 - Quali sono le vostre principali influenze musicali? E che ruolo hanno nella vostra musica?
Abbiamo influenze molte diverse all’interno del gruppo, ascoltiamo di tutto dai Sisters of Mercy ai Tool ai Kiss fino ai Litfiba. Personalmente mi piace spaziare e non fossilizzarmi solo in un genere musicale, trovo limitante ascoltare solamente un genere. Specialmente se si scrivono brani originali bisogna avere uno spettro sonoro ampio.




4 - Parliamo un po' del titolo dell'album e dei testi.
Come dicevo prima, tutto è incentrato sulla rivoluzione digitale, che anzi adesso si è trasformata in rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Nei prossimi anni cambierà tutto, in particolar modo per tutto ciò che è legato ai lavori creativi. Non ci saranno più lavori disponibili. I governi di tutti i paesi, se vorranno evitare delle rivolte armate, saranno costretti ad approvare un reddito universale per sopperire alla carenza di lavori dignitosi. Nel disco trattiamo di tutto questo, senza demonizzare le innovazioni tecnologiche, ma soltanto dando un quadro della realtà che ci circonda. Da Log On fino alla claustrofobica e notturna Dark Room, nella quale parliamo di un ragazzo solo in una stanza che comunica con sconosciuti via internet, il disco offre un panorama su alcune conseguenze dell’uso compulsivo dei social.

5 - Come descriveresti lo stile musicale che propongono gli Artificial Heaven?
Il nostro stile è un connubio dei vari Cult, Bauhaus, Sisters Of Mercy mischiati con alcune sferzate grunge che potrebbero richiamare nomi di punta come Smashing Pumpkins e Alice in Chains, ma l’influenza goth è molto forte pur non risultando datata.

6 - Cosa volete esprimere esattamente con gli Artificial Heaven e cosa sperate che provi l'ascoltatore ascoltando la vostra musica?
Non saprei descrivere cosa esprimiamo in poche parole, ma quello che ci piacerebbe ottenere è un effetto scuro e dark pur mantenendo alto il coefficiente rock all’interno delle tracce. Quando scriviamo i brani si parte in un modo, ma poi il risultato finale che arriva fuori è sempre diverso rispetto a chi ha scritto il brano.

7 - Con che termini descriveresti la vostra musica?
Oscura, gotica e gelida.

8 - "Digital Dreams" è un disco che trovate pienamente riuscito oppure col senno di poi avreste fatto qualcosa di diverso?
Mah, bella domanda. Mettiamola così, non esiste un artista al mondo che guardandosi indietro non vorrebbe modificare qualcosa. Questo album è una foto fedele di come suonavamo fino a qualche mese fa, quindi la accettiamo per come è venuta. A giudicare dalla reazione del pubblico e di certa critica il risultato è molto positivo.

9 - Prossimi passi salienti e programmi per gli Artificial Heaven?
Abbiamo appena presentato il disco al Traffic di Roma ed è stata una serata speciale, c’era molta gente che ha acquistato il cd, cosa veramente rara di questi tempi. Stiamo pianificando altre date, se volete essere aggiornati sulla band basta seguire le nostre pagine social.

10 - Grazie di essere stato con noi, un saluto!
Grazie a voi. A presto!


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