Intervista ai QUIET RIVER


Eccoci oggi a parlare con Luke Vincent, ideatore del progetto Quiet River, che propone un blackened heavy metal nel proprio debutto intitolato "Echo Chamber"...Cos'è il blackened heavy metal? Bene, tutto vi apparirà è più chiaro dopo aver letto questa intervista!
PS: A questo link potete trovare la recensione di "Echo Chamber".

1 - Ciao, presenta i Quiet River con una breve biografia dagli inizi ad oggi!
Il progetto Quiet River è un’estremizzazione della formula one-man band, in cui il sottoscritto, Luke Vincent, scrive tutta la musica per tutti gli strumenti, quindi si affida a dei turnisti per eseguire le partiture su strumenti reali, essendo io un purissimo compositore non in grado di suonare alcuno strumento reale. L’idea di miscelare Heavy Metal di marca Iron Maiden con elementi presi da Black Metal c’è sempre stata, ma solo a Ottobre 2022 mi sono trovato ad avere la giusta formula per poter dar vita a questo progetto solista. Ho scritto tutto quel che potete ascoltare nell’album “Echo Chamber” nel giro di un mese, quindi sono andato in Studio di registrazione ed eccoci qui a parlare del disco fatto e finito!

2 - Parliamo di "Echo Chamber" in generale, presentalo ai nostri lettori!
“Echo Chamber” è un disco molto compatto nella sua struttura d’insieme, dura poco più di mezz’ora e ogni singolo riff è stato curato in modo maniacale, a partire dalla sua trascrizione fino all’esecuzione strumentale; lavorando attentamente sul fraseggio melodico ed elaborandone un valido supporto ritmico e armonico, ho cercato di rendere speciale ogni singola sezione di ogni singolo brano, dove abbiamo sempre melodie che si riversano in altre melodie, in continuazione! E’ un disco simmetrico: su un ipotetico Lato A abbiamo una breve intro e tre brani, quindi altri tre brani e una breve outro per il Lato B. L’insieme di tutti i brani conta di 40 riff, 20 per ciascun lato. Il logo, realizzato con le mie mani, è un omaggio alle grafiche in voga negli anni ‘80, con le lettere squadrate e appuntite, disposte in simmetria. La copertina mostra un disegno (a suo modo particolare, su cui c’è tutto un discorso troppo lungo da fare in questa sede!) i cui elementi sono disposti simmetricamente, inoltre il titolo dell’album, “Echo Chamber”, richiama alla simmetria dell’eco, per cui ad un suono ne corrisponde un altro uguale e contrario. Ci sono altri piccoli dettagli lungo tutto il disco che sottolineano questa fissazione per l’ordine e la simmetria, ma lascio a voi scoprirli!

3 - Quali sono le vostre principali influenze musicali? E che ruolo hanno nella vostra musica?
Il progetto nasce appositamente per rendere omaggio alle mie influenze principali, che sono assai evidenti: in primis, gli Iron Maiden, che mi hanno sempre appassionato fin da quando iniziai a venire a contatto con la musica Heavy Metal. Poi abbiamo la componente Black Metal che si traduce in screaming vocals acide e sinistre, quindi qualche rimando allo Speed Metal e al Folk irlandese. A parte quest’ultimo elemento, confluito nella miscela musicale quasi per caso, in modo non troppo consapevole, il resto ha un ruolo direi proprio fondativo per la mia proposta!

4 - Parlaci delle liriche che affrontate di solito.
Le liriche sono un po’ stravaganti, anche semplici, se vogliamo, e non trattano d’una tematica o d’un concept in particolare. Abbiamo inni alla velocità e al desiderio di vittoria, cosa che stride un po’ con il mio stile di vita, che è tranquillissimo e assai abitudinario! Poi ci sono accenni al fantasy, ma molto di sfuggita, senza tante elucubrazioni, senza edificare saghe o mitologie ad hoc. Ci sono poi testi dal sapore filosofico o psicologico, magari suggestioni o sensazioni che ho provato in prima persona, ma ripeto, nulla di troppo complesso o accademico!


5 - Come descrivereste lo stile musicale che propongono i Quiet River?
Semplicissimo: prendete i primi Iron Maiden, aggiungete una batteria con la doppia cassa e una voce Black Metal! Et voilà!

6 - Cosa vuoi esprimere esattamente con i Quiet River e cosa speri che provi l'ascoltatore ascoltando la tua musica?
Ho pubblicato solo quelle melodie che, una volta emerse dal mio inconscio, suonavano proprio come avrei voluto sentirle oggi dagli Iron Maiden! Una volta i nostri beniamini, in un solo brano, riuscivano ad allineare una sequela di giri melodici tutti favolosi e memorabili, e io volevo replicare questa tendenza! Non mi interessa produrre una lunga discografia, perché già con quel che ho fatto adesso, ho già detto tutto quello che mi premeva trasmettere all’ascoltatore!

7 - Pensi che il termine blackened heavy metal rappresenti bene i Quiet River?
Sì, credo sia l’unico modo per poter definire la mia proposta! C’è il blackened death metal, giusto? I Behemoth, miscelando Black e Death Metal ottennero un successo inaspettato, anche se io preferisco di gran lunga i primi tre album degli Angelcorpse, che erano Death Metal violentissimo con le screaming vocals del Black! Io stavo operando in maniera analoga, solo mettendo in comunicazione quello stile vocale con l’Heavy Metal tradizionale, da qui lo spunto per l’etichetta blackened heavy metal!

8 - "Echo Chamber" è un disco che ancora rappresenta bene i Quiet River? Insomma, pensi che la tua band sia rimasta ancorata ancora alle sonorità espresse in quel disco?
“Echo Chamber” mi rappresenta in ogni singolo brano, riff o nota di cui è composto: quell’album sono io messo in musica, e la mia parte razionale e cosciente che trascrive quel che la parte inconscia ha elaborato in autonomia. Rappresenta i miei due più importanti aspetti di personalità: l’imprevedibile pulsione creativa e la metodica applicazione di regole e costrutti.

9 - Prossimi passi salienti e programmi per i Quiet River?
Non c’è nulla all’orizzonte, se non rilasciare interviste come questa e farsi conoscere tramite le recensioni e il passaparola. In quanto progetto solista, tutto è concepito in un contesto esclusivamente casalingo, per cui l’unico tragitto esterno è stato quello verso lo studio di registrazione. Non mi vedrete mai dal vivo a proporre i brani di Quiet River!

10 - Grazie di essere stato con noi, un saluto!
Grazie a voi, egregi signori, un caro saluto anche ai vostri lettori!


By Redazione

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