Intervista agli HELL THEATER


Ospitiamo con molto piacere gli Hell Theater, formazione italiana e rivelazione del 2022 col loro secondo album "S'Accabadora"! Lasciamo la parola alla band, che ci spiega anche delle peripezie legate a questo album...

1 - Ciao ragazzi, presentatevi con una breve biografia dagli inizi ad oggi!
Gli Hell Theater nascono come progetto musicale che possiamo definire “horror metal” e con una precisa dimensione live che speriamo nel tempo di concretizzare sempre più. “Hell” infatti esprime la direzione stilistica della band, per immagine, testi e scrittura musicale, mentre “Theater” rappresenta la visione di uno spettacolo horror. Il nucleo di partenza degli Hell Theater si è formato nel 2008 con Victor e Brian, poi grazie a pazienti ricerche è stato scelto Unh come batterista e Perenz, temporaneamente come bassista, poco dopo la formazione è stata completata con Bob alla chitarra. Attualmente il nucleo base è il medesimo di 14 anni fa, bello solido, completato come guest bassist da Gu.Luh, nostro amico e live performer dei Gorgoroth, che ha voluto unirsi al progetto con grande entusiasmo ed il backup di Alekht Xeper, giusto per non farci mancare nulla!

2 - Vogliamo parlare di come si è svolto tutto il processo che ha portato alla nascita di "S'Accabadora"?
La composizione parte dalle suggestioni dateci dalla storia o dal racconto horror, scritto da Victor, che vogliamo narrare nel concept. Queste prime suggestioni si trasformano in riff di chitarra, spesso di Brian, che poi vengono elaborati da tutta la band. La struttura della musica viene poi elaborata ed arricchita, arrangiata, finché tutti i componenti della band non sono soddisfatti del risultato.

3 - Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Siamo cresciuti tutti a pane e Heavy Metal, declinato nelle sue molteplici sfaccettature: dal rock anni ’70 degli Uriah Heep al black metal dei Marduk, dai contemporanei Borknagar ai Porcupine Tree, ma abbiamo la mente molto aperta ad altri generi musicali, tra i quali per dire la corrente dei Kosmische Kuriere tedeschi ed il folk di Loreena McKennitt…

4 - Parlateci del concept lirico che si cela dietro "S'Accabadora".
S’ACCABADORA parla di una figura tradizionale sarda, la "femmina ACCABADORA" o "colei che finisce", realmente esistita nel passato e forse ancora esistente in zone molto rurali, alla quale venivano attribuite doti magiche. Il suo ruolo era quello di porre fine per pietà, su richiesta dei parenti, alle sofferenze dei moribondi e malati terminali, colpendo la nuca con uno speciale martello "Mazzolu". A volte però i parenti, per propri interessi, ingannavano l'Accabadora e questo innescava una maledizione all’intera famiglia e ai loro discendenti.


5 - Credete che il vostro stile sia accomunabile ad un genere in particolare, a parte il potervi inserire nel settore generico dell'horror metal?
Per la verità non ci identifichiamo in un genere particolare o in band specifiche. Preferiamo sentirci liberi di esprimere la nostra creatività cercando piuttosto di cercare di creare qualcosa di nuovo. Poi è ovvio che per “chiarezza giornalistica” molti identifichino il nostro stile con vari generi come il thrash metal, progressive metal, heavy metal e citano le più svariate band che potrebbero richiamare al nostro modo di concepire l’ ”horror metal”.

6 - Cosa volete esprimere esattamente con gli Hell Theater?
La manifestazione del male, che è dentro di noi e nel mondo che ci circonda, espressa in musica e atmosfere diaboliche, invece di declinarsi in azioni violente.

7 - Siete arrivati al secondo album e siete in giro dal 2009. Come è stato questo percorso e perché ci avete impiegato dieci anni a dar vita ad un nuovo album?
Potremmo dire tranquillamente dire che S’ACCABADORA sia un album maledetto. Nel 2015 il lavoro era già pronto e avevamo prenotato lo studio per le registrazioni. Pochi giorni prima di entrare in studio improvvisamente Victor lascia la band per problemi personali, successivamente ci lasciano in vari momenti vari bassisti senza mai conoscere i veri motivi. Poi Victor risolve i suoi problemi e rientra, risolviamo la questione bassista con l’aiuto del nostro amico Gu.Luh come guest, che ha suonato le tracce di basso in S’Accabadora. Decidiamo quindi di iniziare le registrazioni con un test su due brani, ma la qualità del risultato non ci convince. A furia di ricerche troviamo un altro studio di registrazione disposto a seguire le nostre “pazze” indicazioni, prenotiamo e puntualissima arriva a fermarci la pandemia. Nel contempo la nuova nostra casa discografica messicana all’improvviso sparisce dalla faccia della terra senza lasciare tracce né contatti (avevamo già pronto l’artwork in Digipack A5). Non molliamo. Incazzati come iene troviamo il modo di fare ugualmente le registrazioni con tutte le nuove restrizioni. Un aggiornamento dei software dello studio fa perdere parte del lavoro, poi recuperato con un lavoro certosino di diversi giorni. Alla fine siamo riusciti ad avere il nostro risultato finale ed il master, ovviamente mai soddisfatti al 100% ma rispettando il budget. Si può dire che la catena infernale di sfighe si sia fermata nel momento in cui abbiamo trovato la WormHoleDeath, l’unica ad aver capito ed apprezzato in pieno la qualità del nostro lavoro. Un’ultima sfiga finale: abbiamo investire ulteriormente soldi per rifare l’artwork in forma più standard in Jewel Box. Lo scorso novembre l'album è stato finalmente pubblicato... ma credeteci: non eravamo sicuri di vederlo uscire fino a quando non era fisicamente nelle nostre mani ! E’ stata una liberazione.

8 - Prossimi passi salienti che compierete e programmi?
Siamo impegnati su due fronti. Per primo la promozione di S’Accabadora. Non è un album da primo ascolto, e quindi più difficile da capire soprattutto nel modo in cui si ascolta oggi la musica. E’ davvero difficilissimo emergere, indipendentemente dalla qualità della musica. Speriamo di fare molti live, la dimensione che ci piace di più e di allargare il più possibile la cerchia dei fan a livello internazionale.
Dall’altra parte siamo al lavoro sul prossimo album, di nuovo un bellissimo concept, ma scollegato da S’Accabadora, la storia è già scritta e prevediamo di nuovo circa 11/12 brani dei quali abbiamo già composto parte delle musiche.
Come sempre attesa, suspence e colpi di scena non mancheranno, come il marchio Hell Theater comanda!

9 - Grazie di essere stati con noi, un saluto!
Siate curiosi, scoprite l’underground (non solo per piacere, ma anche per dovere) se vogliamo che rimanga viva una scena musicale non omologata, libera e originale, come ci hanno insegnato i grandi del rock. Ogni metallaro ha il dovere di sostenere l'underground con l’acquisto di musica per scongiurare la sua fine.

Stay Hellish!!

Gli HELL THEATER sono:
VICTOR SOLINAS – voce
BRIAN STEELE – chitarre
BOB AXX – chitarre e tastiere
UNH BURYAN – batteria
GUH.LU – basso (guest - bassista dei GORGOROTH n.d.r.)

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