HELL THEATER "S'Accabadora" (Recensione)


Full-length, Wormholedeath (2022)
Genere: Progressive Thrash/Heavy Metal

Cominciamo con dei cenni biografici e anche riportando alcune cose da sapere sul concept lirico di questo album. Gli Hell Theater sono un gruppo "horror metal" formatosi nella zona di Venezia (Nord-Est Italia) nel 2009. Compongono concept album a tema horror. Il loro modo di fare horror metal potrebbe essere definito come un mix di influenze tra thrash metal, progressive metal e classico heavy metal. Il nome della band spiega il significato del loro suono: "Theater" rappresenta il visione di uno spettacolo horror, mentre "Hell" esprime la direzione stilistica della band, sia per l'immagine e per la scrittura musicale. Ogni singolo brano fa parte di un album/musica/opera che si sviluppa come un concetto multisensoriale. Oggi la band torna con una nuova opera horror intitolata "S'Accabadora" distribuita da “WormHoledeath Records”, una storia ispirata basata su “vere leggende” nella musica di circa 60’ e 11 canzoni. La storia è basata su una figura tradizionale sarda, la "femmina ACCABADORA" o "colei che finisce", che esisteva davvero in passato e forse esiste ancora in zone molto rurali, una specie di strega vestita di nero. 

Ecco, in questa breve prefazione sono racchiuse tutte le parti essenziali da sapere riguardo questa band. Ma adesso tocca a me spiegare questo album! A primo impatto direi che la band ha ben individuato i generi a cui si rifanno. Sentendo la loro musica mi vengono in mente band come primi Mekong Delta, Artillery, Agent Steel, Helstar, King Diamond, Sacred Steel e altri. Come potrete notare tutte band accomunate appunto dal thrash, dal progressive (questo non in tutte però) e dall'heavy metal classico, oltre che per una particolarità: la voce. La maggior parte delle band che ho citato hanno dei cantanti che spesso abusano (in senso buono) degli acuti, e lo fa anche il cantante di questa band, Victor Solinas, che arriva davvero a delle tonalità vertiginose. Si prenda un episodio come "A Strange Death", contraddistinto da una violenza immane ma dove si staglia la voce particolare di Victor, e nel finale si getta in acuti quasi impossibili...

Come niente fosse, si continua a macinare riff su riff, acuti di voce a iosa, drumming belligerante in canzoni che ci riportano nell'epoca d'oro dell'heavy metal, quando non vi erano troppe distinzioni tra generi. Ma questo album ha una carica esoterica, oscura e una genialità fuori dal comune che viene a galla spesso. Ma i migliori episodi a mio avviso sono quelli dove la band sembra fare il verso ad un'altra band geniale, ovvero i Toxik. Sentite "Church of Saint Anthony, Pt. 2" e ditemi se le vocals e le strutture sonore non vi ricordano quella sottovalutatissima band di cui vi parlavo poc'anzi.. ma il tutto in salsa horror! Tra le altre tracce più meritevoli, c'è indubbiamente "Mamuthones Dance" che rivela appieno la capacità della band di saper giocare molto con la melodia e rallentare i tempi, e la stessa cosa si può dire di "In the Dark Room", dove compaiono clean vocals e arpeggi di chitarra che vagamente mi hanno ricordato i Dissection. Poi lo sviluppo del pezzo rimarca la natura più ortodossa del metal, anche a livello di refrain piuttosto melodici. 

Ragazzi, inutile fare l'elenco della spesa, qui c'è solo da godere. Gli Hell Theater hanno realizzato un vero capolavoro di prog thrash dalle tinte foschissime. Bisogna valorizzare realtà come queste: band di spessore, capaci di fare la differenza sia a livello lirico che musicale. In poche parole hanno personalità, cosa sempre più rara da trovare in giro!

By Redazione

Tracklist:
1. Laughing Doll (Intro) 
2. Eyes Painted Blood 
3. A Strange Death 
4. Church of Saint Anthony, Pt. 1 
5. Church of Saint Anthony, Pt. 2 
6. Mamuthones Dance 
7. In the Dark Room 
8. Domus De Janas 
9. Dressed in Black 
10. Morte Be Thy Name 
11. The Legend Will Never Die (Outro)

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