INFECTION CODE "Culto" (Recensione)

Full-length, Nadir Music
(2025)

Gli alessandrini Infection Code sono in giro ormai da quasi trent'anni, nei quali hanno cercato sempre di proporre il loro stile particolare senza mai scendere a compromessi, senza mai accodarsi a trend e cose del genere. Questo loro decimo album, semplicemente intitolato "Culto" è l'ennesima dimostrazione di come la band prosegua per la sua strada e non guardi troppo a cosa fanno le altre band nel 2025. "Culto" è un disco che suona genuino e puro sin dalla produzione, certamente accurata ma non troppo tirata a lucido. 

Anzi, potremmo dire che anche grazie alla produzione, "Culto" suona un po' retrò, sebbene mantenga alcune prerogative di sperimentazione che la band porta avanti da sempre. Ma questo album cerca di portare avanti il sound delle ultime release e ne aggiunge se possibile ancora più pesantezza e immediatezza. Il sound è una sorta di ibrido tra l'hardcore e il melodic death metal, con virate anche nel thrash ottantiano. La differenza la fa il growl di Gabriele Oltracqua, profondissimo e peculiare.

Un disco che aggredisce insomma, e questo lo si nota dai pochissimi orpelli piazzati nei brani inziali. "Nail In The Wall", "Great Old Ones" e "The Final Act" sono pezzi che non lasciano scampo, con la terza di queste che insiste su un riffing pesante alternato a parti più tipicamente melodic death/black metal. La cosa che stupisce è come dei riff piuttosto semplici riescano comunque a lasciare il segno, perchè sono comunque dei buoni riff, e poi a questi si aggiunge il tiro e la precisione del batterista Riky Porzio, che dona un sapore quasi meccanico alle composizioni che calza a pennello e rende peculiare la proposta dei Nostri.

Disco che in pratica conferma la bontà di questa formazione e che delinea dei tratti interessanti per un ipotetico futuro, fatto magari di composizioni più snelle e pesanti. Un album da scoprire pian piano, pieno di ottime idee e di attitudine old school, ma anche di quel tocco un po' industrial che ancora la band mantiene in alcuni pezzi, come ad esempio in "Faceless God" e "Veleno". Disco che merita attenzione.

By Redazione

Tracklist:
01. Nail In The Wall
02. Great Old Ones
03. The Final Act
04. Cursed Breed
05. Dead Brain's Oblivion
06. Faceless God
07. Inner Infernus
08. Veleno
09. Plague Daemon
10. Worship Remains Underground

Line-up:
Riky Porzio - Drums 
Gabriele Oltracqua - Vocals 
Chris Perosino - Guitars 
Andrea Rasore - Bass

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