Intervista agli APOCALYPSE


Apocalypse risponde allo pseudonimo di Erymanthon Seth, polistrumentista e compositore italiano da poco trasferitosi a Stoccolma. Il suo ultimo lavoro si intitola "Pandaemonium" e vede una evoluzione della sua tipica base epic/viking verso qualcosa di più ampio e ascrivibile all'extreme metal in senso più ampio. Ne parliamo proprio col tuttofare. Buona lettura!.

01. Ciao Erymanthon Seth, presenta gli Apocalypse ai nostri lettori.
Ave. Gli Apocalypse sono il mio progetto musicale più longevo, che mi ha accompagnato sostanzialmente per tutta la mia vita di musicista. Per anni siamo stati fortemente influenzati dai Bathory, oggi invece suoniamo uno stile di Metal Estremo molto più personale, attingendo da tante influenze diverse in modo a nostro avviso originale e innovativo.

02. Cosa significa esattamente il monicker della tua band?
Non c’è una vera ragione dietro al nostro nome, l’ho scelto quando avevo quattordici anni semplicemente perché mi piaceva come suonava. Il motivo è che stavo leggendo da qualche parte che il Metal spesso tratta di temi apocalittici, tutto qui. Ripensandoci, è stata una scelta molto banale ed è un termine molto utilizzato in ambito musicale, quindi forse avrei potuto fare di meglio e cambiare nome prima di pubblicare la mia musica anni dopo la fondazione della band. Sicuramente è un nome che ci fa perdere qualcosa in marketing. Però ormai dopo 9 anni è un nome a cui sono affezionato, e credo che rispecchi bene l’atmosfera solenne e imponente della musica che proponiamo.

03. "Pandaemonium" è il tuo ultimo album. Parliamone.
Il disco è stato composto quasi interamente tra primavera ed estate 2022, ma le registrazioni sono state ultimate solo nell’autunno 2023. Come accennavo prima, ci siamo molto impegnati per costruire uno stile originale e personale, per separarci da ciò che la gente pensava di noi in precedenza quando eravamo sostanzialmente etichettati semplicemente come “tributo ai Bathory”, a ragion veduta del resto. Il nostro obiettivo con questo album era dimostrare che siamo in grado di comporre musica originale e interessante senza rimanere schiavi di influenze esterne, e credo sia la strada che continueremo a percorrere.

04. Come mai hai questa passione per i Bathory e cosa rappresentano tutt'ora per te?
Ho scoperto i Bathory tra fine 2017 e inizio 2018, e per qualche motivo la loro musica fin da subito mi ha toccato profondamente. Ho provato fin da subito una connessione emotiva molto forte, forse amplificata dalla consapevolezza della morte di Quorthon, ed anche una vicinanza di stile ed “intenzione”, per certi versi. Accompagnato dalla loro musica sono cresciuto come musicista, ho attraversato momenti di gioia e momenti oscuri della vita, e loro sono sempre stati al mio fianco metaforicamente parlando. Tutt’ora i Bathory sono senza dubbio il mio gruppo preferito e credo lo rimarranno, a loro devo moltissimo e se non li avessi conosciuti non sarei dove sono oggi.


05. Cosa significa il titolo "Pandaemonium"?
Il titolo in realtà è praticamente nato per scherzo. Nel 2021 abbiamo pubblicato “Pedemontium”, album dal titolo particolare che in molti hanno storpiato in vari modi. Tra le varie storpiature che ho letto, “Pandaemonium” era sicuramente la più frequente, così ho pensato di fare un disco intitolato proprio così, per fare uno scherzo ai fan e alla stampa e mandare tutti un po’ in confusione. Il Pandaemonium è la fortezza infernale in cui risiede Lucifero, secondo il paradise Lost di John Milton, ed è raffigurata nel quadro presente in copertina, opera di John Martin, che ne porta il nome. Il tema era ottimo per una canzone e il quadro mi è sempre piaciuto tantissimo ed era perfetto per la cover di un album degli Apocalypse, perciò tutte le carte erano in regola per fare un album del genere.

05. Pensi che estenderai il tuo progetto facendolo diventare una vera e propria band con altri musicisti in line-up in futuro, non solo per i live, ma anche per i lavori in studio?
Ahhh, dunque… su Pandaemonium abbiamo un batterista che non sono io, tanto per cominciare, anche se il soggetto in questione ha preferito rimanere anonimo. In futuro potrei ripetere un’esperienza del genere, a meno di non voler suonare la batteria io stesso (ma avrei bisogno di un bel po’ di allenamento, non sono in grado ad oggi di suonare come su Pandaemonium). Tuttavia non credo di voler portare una intera lineup in studio di registrazione. Apocalypse è un progetto estremamente personale per me e tutto deve essere fatto come decido io, infatti composizione e arrangiamenti sono mia prerogativa assoluta. Invece per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, sarei ben contento di trovare dei musicisti per portare nuovamente il progetto su un palco.

06. So che ti sei trasferito in Svezia, come mai questa scelta?
Sì esatto, vivo a Stoccolma da qualche mese. Beh, tanto per cominciare non è un segreto che la scena Metal in Scandinavia sia anni luce avanti rispetto a quella in Italia, molto più viva e attiva, e questo lo si nota immediatamente. Ci sono molti più concerti tra nomi underground e nomi blasonati, e anche i negozi di dischi hanno ampie sezioni dedicate al Metal. In centro c’è Sound Pollution, un negozio dedicato esclusivamente a dischi Metal, sempre frequentatissimo, dove anche noi Apocalypse siamo esposti. Quindi senza dubbio qui le opportunità sono migliori per la mia musica rispetto che in Italia. Oltretutto, da due anni siamo sotto l’etichetta svedese MiMo Sound Records e lavoriamo con il MiMo Sound Studio di Micke Moberg, lo stesso studio in cui i Bathory hanno registrato gli ultimi album della loro carriera. Micke era un amico di Quorthon e siamo entrati in contatto qualche anno fa proprio grazie alla mia musica, che gli è piaciuta molto. Durante il mio primo viaggio a Stoccolma nel 2022 mi ha invitato a visitare il suo studio, e mi ha offerto di lavorare insieme sulla mia musica. Capirai benissimo che per me è stata un’emozione fortissima ed un qualcosa che non mi sarei mai nemmeno sognato. Da allora abbiamo stretto amicizia e lavoriamo assieme. Alla luce di tutto questo, trasferirmi in Svezia mi è sembrata la scelta più logica. Sono giovane, ho tanta strada davanti e voglio cercare di sfruttarla al meglio finché posso. E poi, hai visto quanto sono belle le ragazze svedesi? Hahaha!

07. Come nasce un tuo brano di solito?
Nasce quasi sempre suonando la chitarra e tirando fuori qualche riff, ma più raramente può capitare che mi venga in mente una melodia vocale o strumentale mentre faccio tutt’altro, su cui poi mi metto a lavorare. Solitamente inizio a registrare le chitarre per avere una bozza, aggiungendo gli arrangiamenti per il resto degli strumenti in un secondo momento. I testi vengono quasi sempre aggiunti per ultimi, una volta che la sezione strumentale è completa.

08. Ok abbiamo finito. Concludi come vuoi!
Grazie per l’invito ed un saluto a tutti! Saluto e ringrazio anche i lettori, invito tutti a procurarsi il nuovo album su Bandcamp e a farci sapere cosa ne pensate! Tenete a cuore il Metal. Ave.


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