Intervista agli ORDAHLIA NERA


Gli Ordahlia Nera sono una band gothic metal italiana che con "Mask Of Broken Glass" debutta molto bene e con uno stile personale che riesce a distinguersi per una impronta molto dark e poco symphonic con voce femmiile, che un po' va in contrasto con l'orientamento di questo genere odierno. Scopriamo assieme a loro perchè sono diversi da altre band e tante altre cose!

01. Ciao ragazzi e benvenuti su Crepe Sonore. Presentatevi ai nostri lettori.
IVO: Ciao a tutti! Siamo gli Ordahlia Nera, una band dark symphonic metal entrata da poco nella scena, anche se ognuno di noi ha un percorso musicale consolidato da molto tempo. Quando ho ripreso in mano questo progetto che da anni era nel cassetto, ho voluto coinvolgere i miei compagni “storici” Michele De Ponti ( chitarra) e Alex “Raven” Colombo ( basso) che suonavano nei “miei” Betoken. Vanna è l'unica che non arriva dal mondo della musica metal, ma sapevo che sarebbe stata la voce giusta per questo album. Da pochi mesi è entrato a far parte della famiglia Ordahlia Nera, Giovanni Gasparre ( batteria). È il più giovane ma vanta al suo attivo un bagaglio musicale molto vasto e collaborazioni con molti musicisti noti.

02. Cosa significa esattamente il monicker della vostra band?
VANNA: Ci piaceva l’idea di inserire la parola Ordalìa ( pratica giuridica medioevale secondo la quale l’innocenza o la colpevolezza di un accusato venivano determinate sottoponendolo a prove atroci). Pensando al nome che avremmo voluto per il gruppo, avendo scritto il testo di Elizabeth Ann Short che raccontava dell’omicidio della Dalia Nera ( Black Dahlia), abbiamo mantenuto appunto la parola Dahlia facendo una combinazione con Ordalìa. E per finire la parola Nera, volutamente in italiano per differenziarci da molti gruppi metal che la usano in inglese, quindi Dark o Black.

03. "Mask Of Broken Glass" è un prodotto piuttosto maturo per essere un debutto e ha una sua particolare impronta. Come siete arrivati a questo risultato?
IVO: Come dicevo prima, ho iniziato da giovanissimo, con i Black Dama, a scrivere canzoni metal. Sono cresciuto ascoltando i Megadeth, i primi Metallica, Malmsteen e molte band che mi hanno poi influenzato, tra cui i Rage che produssero un album rivisitando le loro canzoni di “Black in mind” in chiave sinfonica accompagnati appunto da Lingua Mortis Orchestra. Un progetto ambizioso uscito nel 1996 che quando lo ascoltai mi folgorò letteralmente. Da lì ho voluto scrivere qualcosa di diverso. Nei Betoken usavo già suoni orchestrali per i miei arrangiamenti, ma successivamente ne ho ampliato la conoscenza e l’uso. Credo che l’ascolto costante di tutti i tipi di musica metal e hard rock ( e ce ne sono veramente parecchi), possa aiutare a capire in realtà quale sia la tua preferita e successivamente quale sia la caratteristica principale che tu voglia racchiudere nei tuoi progetti. Michele e Raven sono, oltre che ottimi musicisti, come dei fratelli per me. Hanno anche loro una vasta conoscenza del metal in generale, e tra di noi c’è sempre stato un feeling musicale molto presente.

04. Parliamo dei testi di questo album. Chi li scrive e cosa trattano?
VANNA: Per quanto riguarda i testi di “Mask Of Broken Glass” li ho scritti io. In realtà non avevo mai composto canzoni, ho sempre cantato brani di altri gruppi cercando di interpretarli mettendoci del mio. Quello che amo da quando ero adolescente invece, è scrivere poesie; pensieri che mi arrivano così all’improvviso…infatti viaggio sempre con carta e penna perché quando sento il bisogno di metterli sul foglio lo faccio di getto ovunque mi trovo. Quando io e Ivo ci siamo conosciuti e poi innamorati, molte poesie le ho scritte per lui, per i sentimenti che provavo e per le difficoltà che affrontavamo visto il rapporto iniziale a distanza. Nel momento in cui mi chiese di far parte del suo progetto, interpretando le canzoni ma anche scrivendo i testi e componendo le linee vocali, rimasi sorpresa della sua fiducia nei miei confronti. Molte liriche raccontano proprio la storia d’amore tra noi due, la crescita e la consapevolezza di dover cambiare qualcosa nelle nostre vite per poter raggiungere la felicità insieme. Un testo l’ho scritto quando scoppiò la guerra in Ucraina ( Bloody Nightmare), in Don’t Look Back tratto l’argomento della devastazione della natura per mano dell’uomo e poi c’è la canzone di Elizabeth Ann Short, assassinata in modo orrendo nel 1947. In tutti i testi c’è sempre una contrapposizione tra il bene e il male, tra sentimenti oscuri e la speranza di una nuova vita. Anche in EAS nonostante il suo femminicidio, il modo in cui è stata ritrovata, ho voluto parlare della sua fragile personalità, l’ingenuità che l’ha portata tra le braccia del suo assassino.


05. Vi reputate una band gothic metal nel senso più puro del termine o pensate ci siano altri elementi che caratterizzano il vostro sound?
IVO: Gli Ordahlia Nera nascono prettamente come una band dark, dove le sonorità oscure sono veramente predominanti. Anche le linee vocali sono state scelte senza mai sovrastare la musica, anzi in alcuni casi restano in tonalità cupe. L’unica nota tra virgolette meno gothic è la canzone “Alone” che effettivamente l’ho scritta pensando di volerla far interpretare al mio cantante preferito in assoluto, D.C. Cooper dei Royal Hunt. Sia per l’uso del clavicembalo che per la composizione mi sono ispirato a loro.

06. I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
VANNA: Per ora non abbiamo ancora iniziato a suonare. Non è così facile e scontato quando non si è conosciuti e soprattutto quando si fa musica propria. Sicuramente portare MOBG dal vivo per noi è importante perché è un percorso naturale che rappresenta la condivisione dei nostri pensieri con il pubblico che ci segue e che ha voglia di conoscerci anche nella realtà live.

07. Dividereste almeno una volta il palco con chi?
IVO: Questa è una di quelle domande che potrebbe avere una risposta molto ampia, perché molti sono gli artisti con cui ci piacerebbe collaborare o condividere il palco. Ma un sogno in particolare lo abbiamo…poter suonare e cantare le nostre canzoni accompagnati dalla Lingua Mortis Orchestra e dai Rage. Vanna, sicuramente, vorrebbe condividere il palco per un live con Roy Kahn..il suo cantante metal preferito!

08. Parliamo del vostro usuale processo compositivo.
IVO: Per MOBG sono partito dalla composizione orchestrale aggiungendo poi i riff di chitarra e gli arrangiamenti, cosa che per me è stata una sfida in quanto in questo caso dovevo seguire la melodia sinfonica costruendo attorno il resto senza mai sovrastare gli strumenti orchestrali , rendendo tutto omogeneo ma incisivo.

09. Come è andato questo album di debutto a livello di pareri di pubblico e stampa?
VANNA: Il nostro debutto ha raggiunto vari paesi nel mondo. Abbiamo molti followers dal centro e sud America dove il metal sinfonico è più seguito. Anche per quanto riguarda la stampa abbiamo avuto molti pareri positivi nelle recensioni dell’album, soprattutto per il fatto di essere una nuova realtà che però si avvale di un bagaglio personale musicale ben preciso. Infatti sapevamo di essere “diversi” rispetto alle classiche symphonic metal bands, nelle composizioni ma soprattutto nel modo di cantare di Vanna. Per questo abbiamo anche ricevuto critiche negative…ma ci sta… non possiamo piacere a tutti. Siamo tranquilli del fatto di aver prodotto il disco come volevamo noi, come lo “sentivamo” nel momento in cui lo abbiamo composto.

10. Ragazzi abbiamo finito. Concludete come volete!
IVO e VANNA: Intanto vi ringraziamo per averci invitato a rispondere alle vostre domande. Per noi è importante far capire a chi ci legge o a chi ci ascolta che questo debut album è il risultato di uno studio e di una consapevolezza maturata nel tempo. È un qualcosa cresciuto dentro di noi e voluto esternare…noi la chiamiamo “ la nostra creatura”. Ringraziamo i nostri fan che ci sono sempre molto vicini e ci riempiono di messaggi positivi ogni giorno. Ascoltate la musica Metal perché arriva direttamente al cuore e all’anima e come sempre…HORNS UP!!!


Links:
Facebook
Instagram

Commenti