Abbiamo avuto il piacere di recensire il loro ultimo e sfavillante album intitolato "Gehenna", probabilmente il punto più alto mai raggiunto da questa band nella sua lunga carriera. Abbiamo raggiunto quindi il chitarrista Rosario Runes Reina per parlare dell'album in questione e di altre cose interessanti. Buona ,lettura!
1 - Ciao ragazzi e benvenuti su Crepe Sonore. Presentatevi ai nostri lettori.
Un saluto affettuoso alla redazione di Crepe Sonore e ai lettori. I Rossometile nascono a Salerno nel 1996. Ros (chitarra) e Rino (batteria) sono i membri fondatori, Pat (basso) si è unito alla band nel 2010 e per il modo in cui ha abbracciato il progetto è da noi considerato anch’egli un membro fondatore. Dopo molti cambi di formazione nel ruolo della voce siamo giunti all’incontro con Hela e al suo ingresso avvenuto nel 2019. Abbiamo realizzato 7 album nei quali abbiamo attraversato diversi genere musicali, spaziando dal pop rock al prog metal, ma dal quarto album in poi abbiamo decisamente intrapreso il filone symphonic gothic metal.
2 - Cosa significa esattamente il monicker della vostra band?
Il “rosso di metile” è un composto chimico utilizzato come indicatore di pH e la scelta del nome fu suggerita dall’intenzione di adottare un termine chimico che rappresentasse il legame e l’equilibrio tra gli elementi della band. Il rosso di metile essendo composto da quattro elementi (Azoto, Carbonio, Ossigeno e Idrogeno) rappresentava la perfetta trasposizione chimica di ogni membro della band, analogamente ai quattro elementi naturali della materia (Terra, Fuoco, Acqua, Aria). Pensammo così di unire “rosso” e “metile” formando la nuova parola “Rossometile”.
3 - "Gehenna" è un disco che presenta una evoluzione notevole del vostro sound, siete d'accordo?
Gehenna è probabilmente il nostro album più maturo, nella scrittura, nel sound e nella direzione stilistica, ed è il frutto di una lavorazione d’insieme che stavolta è stata particolarmente efficace. Evidentemente questa line up costituisce l’alchimia perfetta dei Rossometile. Desdemona (2020) è stato il primo album con Hela alla voce, ma al momento del suo ingresso nella band alcuni brani erano già scritti e molti arrangiamenti già decisi. Ilaria si è calata perfettamente nel mood adeguandosi alla direzione tracciata, e lo ha fatto con risultati eccelsi, tuttavia, a differenza di Desdemona, Gehenna è un album nato con lei, ispirato da lei, e che racconta molto di lei, quindi inevitabilmente la resa generale è stata maggiore, da tutti i punti di vista.
4 - E' cambiato qualcosa rispetto al passato nel vostro metodo compositivo?
No, il metodo è rimasto lo stesso. In Gehenna però, la collaborazione all’interno della band è stata particolarmente intensa e ispirata sin dall’inizio, e questo ha senz’altro contribuito positivamente alla riuscita dell’album. Anche negli album precedenti c’è stata la collaborazione di tutti, però stavolta è stata particolarmente efficace.
5 - Come definireste il sound dei Rossometile?
E’ difficile rispondere! Abbiamo certamente un modo personale di fare musica che deriva naturalmente dalle inclinazioni di ciascuno di noi e dal background musicale individuale. La scelta del cantato in italiano è certamente qualcosa che ci distingue. Anche avere una sezione ritmica senza doppia cassa è sicuramente una novità nel genere. Un’altra nostra caratteristica è quella di collocare il cantato e la melodia al centro di tutto. Si tratta di aspetti che nell’insieme contribuiscono a creare il nostro sound che è sicuramente diverso dagli standard symphonic gothic metal a cui siamo abituati. Questo, in modo del tutto naturale, ci rende abbastanza distinguibili. In definitiva, senza avere la pretese di aver inventato nulla, né di essere la novità del panorama metal nostrano, pensiamo che il nostro sound Rossometile non sia etichettabile e che sia soltanto nostro.
6 - Due anni fa usciva "Ostara", un album che festeggiava i vostri primi 25 anni di carriera. Dove vi vedete tra altri 20 o 30 anni?
Ci vediamo ancora a fare musica. Speriamo davvero sia così. Tre quarti della band ha raggiunto una bella età ormai, ma siamo consapevoli del fatto che la musica sia terapeutica per noi, quindi non potremmo farne a meno.
7 - I live show sono molto importanti per voi? State suonando dal vivo in questo momento?
Si, da gennaio abbiamo tenuto diversi live tra Campania, Lazio e Basilicata. Stiamo organizzando già le date autunnali, nelle quali cercheremo di spingerci un po’ più al nord. Vorremmo suonare di più ma, trattandosi di un genere di nicchia all’interno del metal, le occasioni non sono molte. Tuttavia siamo consapevoli di ciò e cerchiamo di fare il massimo cogliendo tutte le occasioni vantaggiose per portare la nostra musica live.
8 - Dividereste almeno una volta il palco con chi?
Con chiunque abbia la nostra stessa attitudine, che salga su un palco esclusivamente per proporre un’idea musicale. Con chiunque abbia rispetto per la musica. Non divideremmo il palco con chi sfrutta la musica per veicolare idee politiche o per altri scopi che nulla hanno a che fare con l’arte.
9 - Parliamo del vostro usuale processo compositivo.
In genere il procedimento è il seguente: Ros propone le prime idee compositive e i primi riff, poi le melodie vengono rielaborate insieme a Hela che le adatta alla voce e, alla fine, si lavora all’arrangiamento ritmico da parte di Rino e Pat. La scelta dell’argomento del brano a volte precede la creazione del brano stesso, ma il più delle volte è conseguente a quanto creato fino a quel momento e si delinea meglio al momento della scrittura del testo. Anche il titolo generalmente viene in un secondo momento, più raramente invece esiste già dall’inizio ed è la spinta creativa per gli altri passaggi di composizione del brano.
10 - Ragazzi abbiamo finito. Concludete come volete!
Grazie mille alla redazione di Crepe Sonore per le domande interessanti e per lo spazio che ci dedicherete, e un saluto affettuoso ai lettori.
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