STRJA "Strja" (Recensione)


EP, No Reentry Records
(2023)

“Venetian Atmospheric Black Metal”, così si definiscono questi, ovviamente veneti, Strja. Black metal caustico, poco atmosferico in verità se non per delle reminiscenze vagamente pagan ed epiche e per una certa melodia di base che permea tutte e tre le tracce, in particolare la prima "La via dele spazaore". Per il resto del lavoro la band cerca di usare riff semplici, così come anche lo sono le ritmiche, che sembrano un po' macchinose (probabilmente la batteria è programmata), ma che funzionano nel portare l'ascoltatore in un loop come dicevamo melodico ma allo stesso tempo martellante.

Lo stile è classico black metal di derivazione anni Novanta, con qualche vaghissimo influsso punkeggiante che potrebbe rimandare a band come Surge Assault, Whiskey Ritual o Horned Almighty. L'immediatezza della proposta garantisce un certo feeling con l'ascoltatore di questo tipo di black metal e il risultato è centrato, anche perchè tre brani sono pochi ma anche la giusta dose di musica per presentarsi su un mercato iper saturo e in cui la lunghezza dei brani e degli album spesso sono viste come un difetto.

Gli Strja non inventano proprio nulla di nuovo, compreso il fatto che cantino in un dialetto, ma quello che fanno lo fanno bene e il disco è molto curato sia come produzione che come esecuzione. Insomma cose semplici ma fatte con criterio, e questa forse è la formula giusta per riuscire a farsi apprezzare. 

Ora bisognerà vedere questa band all'opera su un lavoro più lungo, se saprà davvero proporre quel black metal atmosferico che a dire il vero in questo ep si sente poco, e se saprà evolversi e proporre qualcosa che possa far risaltare la propria musica in modo deciso. Per adesso va bene così, risultato più che apprezzabile.

Recensore: Mirco Innocenti

Tracklist:
1. La via dele spazaore
2. Sula montagna dei morti
3. Ossi

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