NERUMIA "Senza Realtà" (Recensione)


Full-length, Nova Era Records
(2023)

Nati attorno al 1995 col monicker Disaster, gli svizzeri Nerumia a partire dal 2003 hanno cominciato a sfornare diversi full-length, e "Senza Pietà" rappresenta il loro quarto album in carriera. Veniamo subito catapultati in un black/death metal melodico che mescola due idiomi, quello svizzero (o francese?) e quello italiano, come si può ben evincere leggendo i titoli della tracklist.

Per quanto riguarda la musica ciò che è più apprezzabile è lo sforzo dei Nostri nel proporre qualcosa di violento e arrembante, ma anche di saper dosare questa cattiveria con ampi sprazzi di melodia chitarristica. Ogni strumento è stato suonato dal mastermind Pasquale “Scual” Rivetti e quindi potremmo parlare quasi più di un progetto rispetto ad una vera e propria band. Ad ogni modo la band parte bene con la tirata "Le traîne-misère", che dimostra anche come l'album goda di una buona produzione, compattta e potente. Il riffing affilato si accosta a tempi in batteria in 2/4 e in blast beats fulminei. "Senza Realtà" invece si dimostra come canzone abbastanza differente dalla precedente, aprendosi con un basso distorto e poi offrendo un sound dilatato che rimembra certo atmospheric black metal di origine nordica. Anche qui, però, dopo un po' prendono il sopravvento alcune parti molto veloci, ma in generale il brano si mantiene abbastanza lento e a tratti ricorda anche qualcosa di doom/gothic metal alla Paradise Lost o Katatonia dei primi tempi.

La capacità dei Nerumia di alternare riffing potente ma melodico, tempi più ragionati ed altri tirati sarà una costante in quasi tutto l'album. Questo da una parte fa pensare ad un disco non particolarmente innovativo, ma comunque emozionante e ispirato. Tra gli altri episodi migliori sarebbe bene citare "Instinct de méfiance" che si rivela anche come uno dei pezzi più cupi e dismessi del lotto, ricordando qualcosa dei Kreator del periodo "Outcast/Endorama" e poi eleverei "Une saveur d'amande amère" come brano aggressivo per eccellenza, ma sempre ben pensato nei vari passaggi, che comunque lasciano senza respiro l'ascoltatore.

Singolare chiudere con un pezzo come "Ils sont venus pour me prouver", che rivela l'anima più puramente vecchio stile del combo, andando a scomodare in special modo quel black metal finlandese di acts come Horna o Satanic Warmaster.
In realtà di tracce brutte non ce ne sono in questo album, e anche quelle non citate sono di buon livello, quindi il consiglio è quello che se amate il black e il death metal nelle loro versioni più melodiche ed emozionali, dovreste dare un ascolto a questo disco. Non ve ne pentirete.


By Redazione

Tracklist:
1. Le traîne-misère
2. Senza realtà
3. Une lueur vide 
4. Guarda come siamo diventati 
5. Instinct de méfiance 
6. Danse macabre 
7. Une saveur d'amande amère 
8. Falling Down 
9. Ils sont venus pour me prouver

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