JACK BRAIN "Shadow Archetype" (Recensione)

 

Full-length, Independent
(2023)

Giunge in redazione questo album strano, sbilenco, allucinato e che dietro a ritmi quasi trip hop cela un qualcosa di leggermente inquietante. Ecco, è difficile recensire album come questo settimo lavoro di Jack Brain, progetto personale del polistrumentista Giacomo Casile, che durante la sua carriera pare aver avuto sempre voglia di variare e offrire qualcosa di originale.

Sicuramente i termini che abbiamo usato in apertura non vanno intesi nel senso negativo. Intendevamo solo dire che a volte certi album hanno bisogno di una cultura musicale ampia e di vedute non ristrette per essere metabolizzati. Un paio di ascolti sarebbero un insulto alla musica di Jack Rain e questo lui lo sa, ma probabilmente se ne frega altamente, perchè rispetta la sua indole artistica e già questo non è poco.

Si parte da tutto ciò che andava negli anni Novanta: il grunge, l'alternative, l'elettronica, l'underground più puro, in primis la produzione che è chiara ma artigianale. Nulla qui è mainstream, sebbene la musica che è contenuta in questo album arriva direttamente da grandi nomi come Prodigy, Massive Attack, Nirvana, Sonic Youth, Subsonica e altri ancora. Ma il tutto suona comunque fresco e ispirato, proprio perchè suona molto underground e intimo.

Se riuscirete un attimo a staccarvi dal concetto di musica usa e getta che impera nei nostri giorni e vi butterete in qualcosa di positivamente imperfetto e sperimentale, allora potete dare una possibilità a questo disco. Se invece volete un album perfetto e a misura dell'ascoltatore medio di Radio Virgin, lasciate perdere. Prendere o lasciare!

By Redazione

Tracklist:
1. Daydream
2. Magic Spark
3. Nike
4. Fantasy
5. Habit
6. The art of noise
7. Timeless dare
8. Pretty floyd
9. Shadow archetype
10. Twin 69

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